Firmato oggi con la Fratelli Neri il primo accordo che prevede importanti ricadute occupazionali sul territorio.

Saranno circa 40 i nuovi assunti grazie agli accordi con OLT Offshore LNG Toscana e oltre 50 i milioni investiti.

L’entrata in funzione del terminale di rigassificazione di OLT Offshore LNG Toscana S.p.A. al largo della costa Toscana si avvicina e si delineano nuove opportunità per il territorio che lo ospiterà.

Il progetto del terminale offshore Toscana coinvolge ora una delle storiche aziende marittime livornesi, con importanti ricadute economiche e occupazionali sul territorio. E’ stato infatti firmato oggi nella sede del Comune di Livorno, alla presenza del Sindaco, il primo degli accordi tra la OLT Offshore LNG Toscana S.p.A e la Fratelli Neri S.p.A. – importante gruppo marittimo che opera nel campo del rimorchio portuale e dei servizi marittimi interrelati -, che sanciranno l’assunzione da parte di quest’ultima di tutti i compiti relativi alla vigilanza, all’assistenza, al pattugliamento e al supporto logistico del terminale, mettendo a disposizione una vera flotta di mezzi specializzati e il relativo personale.

Gli accordi avranno una durata di 15 anni a cui se ne aggiungeranno altri 5 in opzione e prevederanno nuove assunzioni da parte della Fratelli Neri per circa 40 unità tra manager, personale marittimo e addetto alla base a terra.

Particolare attenzione sarà posta alla ricerca di idonee professionalità, da incrementare anche mediante appositi corsi di formazione. Inoltre vi saranno numerosi posti di lavoro che si creeranno nell’indotto per manutenzioni, riparazioni, logistica e sorveglianza.

Per svolgere i compiti relativi agli accordi, l’investimento stimato dalle aziende è di oltre 50 milioni di euro dedicati anche alla costruzione di una flotta di mezzi creati appositamente per rispondere alle esigenze del futuro rigassificatore: un nuovo guardian – supply vessel, un crew boat e due rimorchiatori da 100 tonnellate di tiro con qualifica escort.

Sarà inoltre realizzata a terra in ambito portuale – a fianco dell’attuale ormeggio dei rimorchiatori – una apposita base, dedicata a tutte le operazioni di logistica e rifornimento al terminale di rigassificazione, comprese le operazioni di manutenzione dei mezzi navali.

Particolarmente indicative dell’alta specializzazione richiesta alla Fratelli Neri sono le caratteristiche del guardian-supply vessel, che, dovendo garantire in totale sicurezza tutti i servizi di assistenza al terminale in ogni condizione meteo-marina, verrà appositamente progettato per rispondere alle necessità del rigassificatore.

Questo importante mezzo nautico funzionerà senza interruzioni per 365 giorni all’anno e avrà le più alte certificazioni di classe anche in termini di automazione e di navigazione d’altura.

A sua volta il crew – boat, anch’esso di prossima costruzione, sarà un mezzo specializzato per il servizio di trasporto del personale di avvicendamento tra il terminale e la base a terra (e viceversa) in tutte le condizioni meteo marine e potrà anche svolgere compiti di pronto intervento.

Nel complesso, il progetto di costruzione del rigassificatore offshore con gli oltre 600 milioni di investimenti, ai quali si aggiungono i 50 milioni di investimenti previsti dagli accordi con la Fratelli Neri e le ricadute occupazionali, rappresenta uno dei più grandi interventi imprenditoriali attuati sul territorio, realizzati nel rispetto dell’ambiente e con tutte le tutele della salute pubblica oggi previste dalle normative.

Occorre inoltre considerare i benefici per l’intera economia nazionale che deriveranno dall’arrivo di gas metano acquistato sul libero mercato a prezzi competitivi da nuove fonti che garantiranno una maggiore indipendenza energetica al paese.

Come già noto, la nave Golar Frost attualmente in cantiere a Dubai per i lavori di trasformazione, giungerà, nei primi mesi del 2011, al largo delle coste toscane, a circa 22,5 Km, dove sarà stabilmente ancorata. L’entrata in esercizio è prevista per la metà del 2011, con una capacità di rigassificazione di 3,75 miliardi di mc/anno, pari circa il 4% del fabbisogno nazionale.